“Giancarlo De Carlo. Progettare il centro storico”

Storie di Architetti e Architetture 2019

04 aprile 2019 ore 17

Milano, Showroom Refin Studio, Via Melone 2

Durata della conferenza: 2 h

2 CFP per architetti

Iscrizioni Chiuse

Giancarlo De Carlo é uno degli architetti italiani che nel dopoguerra ha “usato” l’architettura per definire un progetto di rinascita dei centri storici, a partire dalla committenza affidatagli da Carlo Bo, rettore dell’Università di Urbino, per recuperare i palazzi quattrocenteschi e riconvertirli in sedi delle facoltà universitarie.

De Carlo ha agito in vari campi, dall’educazione all’architettura, attraverso l’insegnamento e la fondazione del laboratorio di progettazione ILAUD, fino all’esercizio della pratica progettuale per riqualificare, attraverso il piano urbanistico, i centri storici da Urbino a Genova, passando per Mazzorbo e la Colletta di Castelbianco. Così De Carlo ci ha indicato delle soluzione alle diverse scale: urbano, periferico e territoriale. Il suo contributo alla cultura architettonica si é manifestato anche nella vasta produzione saggistica dalla rivista Spazio&Società fino all’antologia critica sugli scritti di Le Corbusier.

La conferenza vuole indagare il rapporto tra De Carlo e i centri storici, tema ancora oggi attuale, dimostrando come solo attraverso il progetto di architettura, senza nostalgie conservatrici e reazionarie, si possa recuperare la memoria storica delle città con nuove funzioni per una rinascita sociale ed economica come il caso Urbino ha dimostrato.

 

De Carlo Piccardo Urbino 2015

Emanuele Piccardo, L’architetto di Urbino, mappa, 2015

 

Interventi di:

Franco Bunčuga – Architetto

Emanuele Piccardo – Critico di architettura, direttore di archphoto.it

Francesca Gasparetto – Conservatore beni culturali

Tiziana Fuligna – Storica dell’arte

Moderatore: Simona Bordone

 

Biografia Relatori

Tiziana Fuligna. Storica dell’arte, é docente a contratto di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino ed insegna presso la scuola secondaria di II grado ITET “Bramante . Genga” di Pesaro. È autrice di numerosi saggi di architettura e arte contemporanea. È stata fra i fondatori della rivista di filosofia e arte «Thauma», nata nel 2006.
Ha collaborato con lo Studio Giancarlo De Carlo nella redazione di scritti critici per cataloghi e pubblicazioni. Ha organizzato e curato mostre e progetti di ricerca sulle realtà protoindustriali di alcune aree del pesarese relative in particolare alle tecniche e ai materiali di lavorazione legati agli opifici idraulici, ai macchinari utensili protoindustriali e industriali.
Ha collaborato alla realizzazioni del Museo della Città di Urbino, in particolare curando la parte storica-urbanistica relativa anche alle progettazioni ingegneristiche rinascimentali (impianti idrici) e alla realtà industriale urbinate. Ha organizzato e curato mostre e rassegne d’arte su giovani artisti. Si interessa di new media e controcultura pop; alcuni suoi studi hanno indagato i nuovi linguaggi dell’arte in relazione alla diffusione di massa delle tecnologie di comunicazione.
Ha dedicato gran parte dei suoi studi e delle sue ricerche all’opera di Giancarlo De Carlo e al rapporto dell’architetto con la città di Urbino.
È membro del CdA della Fondazione Ca’ Romanino, costituitasi nel 2013 con sede a Urbino nell’omonima residenza progettata da Giancarlo De Carlo per i coniugi Sichirollo.

Emanuele Piccardo. Architetto, laureatosi alla Facoltà di Architettura di Genova nel 2000, è critico di architettura, fotografo e regista. Nel 2002 fonda la rivista digitale scientifica archphoto.it e nel 2003 l’associazione culturale plug_in che, dal 2007, pubblica libri di architettura e fotografia.
Nel 2006 realizza la ricerca, supportata dall’Ordine degli Architetti di Torino, Soleritown, sulla sperimentazione architettonica di Paolo Soleri in America. Nel 2011 fonda archphoto2.0, la versione cartacea di archphoto.it, collezionata nel progetto Archizines, a cura di Elias Redstone, presente nella biblioteca del  Victoria and Albert Museum di Londra. Ha lavorato come fotografo dal 1996. Il suo lavoro si concentra sul paesaggio ordinario anonimo italiano e americano. Dal 2014 si occupa del West americano attraverso una ricerca architettonica e fotografica tuttora in corso. Le sue fotografie sono collezionate al MAXXI e alla  Bibliothèque Nationale de France. Dal 2005 al 2015 ha studiato l’architettura radicale italiana attraverso mostre, conferenze e libri in Italia e America. Nel 2013 ha vinto il grant della Graham Foundation for Advanced Fine Arts per il progetto di ricerca “Beyond Environment”; nel 2015 vince l’Autry Scholar Fellowship per la  ricerca “Living The Frontier”. Come regista di film vince nel 2009 l’International Asolo Art Film Festival per il documentario “Lettera22” su Adriano Olivetti; nel 2016 “L’architetto di Urbino”, cortometraggio su Giancarlo De Carlo selezionato ai più importanti festival internazionali di film di architettura e vince il Premio Speciale Appia Nuova al Conversazioni Video-Art Doc Festival di Roma. Nel 2017 ha fatto parte del comitato scientifico della mostra “Ettore Sottsass. Oltre il design” allo CSAC dell’Università di Parma. Nel 2018 ha vinto, con l’associazione cultural plug_in ed insieme al DIAP-Università La Sapienza, il bando del MIBAC “Censimento Nazionale Architetture del Secondo Novecento”. Ha tenuto conferenze al Politecnico di Milano, SCI-Arc/Los Angeles, Pratt Institute/New York, Princeton School of Architecture, Politecnico di Torino, IUAV. Le sue fotografie sono collezionate al MAXXI e alla  Bibliothèque Nationale de France.

Franco Bunčuga. Dal 1970 al 972 frequenta i corsi liberi dell’Università Internazionale dell’Arte (UIA), seguendo il corso di György Kepes e partecipando ai lavori del corso di Scultura con Costantino Nivola e di Architettura con Buckminster Fuller. Si laurea in architettura allo IUAV nel 1974 con la tesi “Modello di decentramento universitario per la provincia di Trento” con relatore Giancarlo De Carlo. Dal 1986 collabora con la casa editrice Elèuthera. E’ uno dei massimi studiosi di De Carlo di cui pubblica: “Conversazioni con Giancarlo De Carlo”, “Conversazioni su architettura e libertà”. Nel 2017 cura l’edizione italiana della pubblicazione  di Yona Friedman “Come vivere con gli altri senza essere né servi né padroni”. Partecipa in qualità di relatore a numerose conferenze e seminari presso istituzioni nazionali e internazionali.

Francesca Gasparetto. Laureata in Restauro architettonico presso l’Università di Genova (2012) e in Conservazione e Restauro dei beni culturali presso l’Università di Urbino (2016), è oggi dottoranda presso l’Università Politecnica delle Marche. La sua tesi magistrale ha affrontato il tema del recupero e della conservazione di arredi ed ambienti interni dei Collegi Universitari progettati da Giancarlo De Carlo a Urbino. La sua ricerca si concentra sui nuovi sviluppi della documentazione digitale per il restauro e sulla comunicazione dell’intervento conservativo.
Tra le pubblicazioni:
F.Gasparetto, L.Baratin, A.Devecchi, E.Moretti, (2017) Methodological Contributions to Conservation and Restoration of an Inhabited Interior. The Case Study of the University Campus by Giancarlo De Carlo in Urbino, ICAR the journal, no.1; L.Baratin, A.Devecchi, F.Gasparetto, (2017) “Community-based care for a living heritage the University Colleges of Urbino as a case study”, I n: Putting Tradition into Practice:Heritage, Place and Design – Proceedings of 5th INTBAU International Annual Event.

Biografia Moderatore

Simona Bordone. Vive e lavora a Milano. Nel 1991 fonda la galleria bordone, che dirige fino al 2001; opera come curatrice indipendente d’arte contemporanea. Dal 1994 ha tenuto lecture presso musei, università e spazi privati in Italia.
Ha pubblicato, dal 1998, articoli e testi in cataloghi d’arte, riviste, siti web. Dal 2004 è docente di Storia del design presso IED Milano. Dal 2011 è presidente di Fondazione Wurmkos onlus; con Wurmkos, gruppo di artisti con e senza disagio psichico, lavora dal 1993. Dal 2008 al 2017 è responsabile dei contenuti del sito www.domusweb.it; dal 2018 si occupa di progetti speciali sempre per Domus.

 

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