Radical Disco: Space Electronic

Storie di Architetti e Architetture 2019

10 Ottobre 2019 ore 17
Milano, Showroom Refin Studio, Via Melone 2
Durata della conferenza: 2 h
2 CFP per architetti

Iscrizioni chiuse

Il 29 febbraio del 1969 apre la discoteca Space Electronic a Firenze. Negli anni dell’affermazione degli spazi di divertimento come il Piper a Roma e Torino o ancora le discoteche di Rimini, Milano e Forte dei Marmi cambia il rapporto tra spazio e fruitore. I frequentatori sono immersi in un ambiente privo di barriere socio-culturali, definito da Leonardo Savioli Spazio di coinvolgimento.
L’obiettivo della conferenza è raccontare la nascita dello Space Electronic in relazione con altri progetti da cui la discoteca Fiorentina si distingue per l’approccio attuato dal gruppo di architetti radicali 9999 ed in particolare Fabrizio Fiumi, Carlo Caldini e Mario Bolognesi. Il gruppo di architetti orientato al riutilizzo dei materiali donandogli una nuova essenza, come la Vegetable Garden House premiata al MoMA nel 1972 durante la mostra Italy: The New Domestic Landscape.

 

Interventi di:

Elettra Fiumi – Regista, Archivio 9999
Marco Ornella  Critico e curatore
Emanuele Piccardo – Critico di architettura, direttore di archphoto.it

Moderatore: Emanuele Zagor Treppiedi – Redattore rivista Zero

 

Biografie Relatori:

Elettra Fiumi –Filmmaker italo-americana fonda gli Fiumi Studios. I suoi lavori sono stati trasmessi da PBS, BBC, NBC, Teen Vogue, MSNBC, The New Yorker, Univision e altri. Ha lavorato anche con brands, agenzie e musei tra i quali: Vitra Design Museum, Museo del Novecento e Palazzo Strozzi. Sta sviluppando Radical Landscapes, un documentario lungometraggio che racconta la storia del movimento di Architettura Radicale nell’Italia degli anni Sessanta e Settanta attraverso la storia del Gruppo 9999 al quale apparteneva suo padre Fabrizio Fiumi, fondatore del 9999 e della discoteca Space Electronic insieme a Carlo Caldini. Ha partecipato al Documentary Campus e al Harun Farocki workshop Labor in a Single Shot. E’ un’alunna della Columbia Journalism School e del Mount Holyoke College.

Marco Ornella – Progettista e curatore, si laurea presso il Politecnico di Milano nel 2011 e la Nuova Accademia di Belle Arti nel 2013. Nel 2015 pubblica “9999. An alternative to one-way architecture” (Editore plug_in) prima monografia e prima indagine approfondita – iniziata nel 2013 – sul gruppo 9999, collettivo appartenente al ramo fiorentino del movimento italiano di Architettura Radicale, a cui seguono saggi e articoli sul tema. Attualmente la sua attività di ricerca prosegue nell’approfondimento delle figure non ancora sufficientemente indagate dalla storiografia. Ha scritto per la rivista PLATFORM, DOMUS e per la casa editrice Quodlibet.

Emanuele Piccardo – Architetto, laureatosi alla Facoltà di Architettura di Genova nel 2000, è critico di architettura, fotografo e regista. Nel 2002 fonda la rivista digitale scientifica archphoto.it e nel 2003 l’associazione culturale plug_in che, dal 2007, pubblica libri di architettura e fotografia.
Come curatore ha organizzato diverse mostre di architettura, fotografia e arte contemporanea. Dal 2005 al 2015 ha studiato l’Architettura Radicale italiana attraverso mostre, conferenze e libri in Italia e America. Nel 2013 ha vinto il grant della Graham Foundation for Advanced Fine Arts per il progetto di ricerca “Beyond Environment”; nel 2015 vince l’Autry Scholar Fellowship per la  ricerca “Living The Frontier”. Nel 2017 ha fatto parte del comitato scientifico della mostra “Ettore Sottsass. Oltre il design” allo CSAC dell’Università di Parma. Nel 2018 ha vinto, con l’associazione culturale plug_in ed insieme al DIAP-Università La Sapienza, il bando del MIBAC “Censimento Nazionale Architetture del Secondo Novecento”.
Ha tenuto conferenze al Politecnico di Milano, SCI-Arc/Los Angeles, Pratt Institute/New York, Princeton School of Architecture, Politecnico di Torino, IUAV. Le sue fotografie sono collezionate al MAXXI e alla  Bibliothèque Nationale de France.

Emanuele Zagor Treppiedi – Urbanista e architetto mancato ha preferito dedicarsi al racconto della notte in ogni sua forma e da 10 anni è il night editor di www.zero.eu, la guida ai migliori eventi in città. Ha passato metà della sua vita sui dancefloor d’Italia, conoscendo locali, promoter e organizzatori di tutta la penisola. Questo duro lavoro gli ha permesso di essere co-curatore del progetto sulla storia della notte Italiana www.notteitaliana.eu, presentato alla Biennale di Architettura di Venezia di Rem Koolhaas. Per la prima volta la notte entra alla Biennale come disciplina di studio e si affrontano tre macro temi: l’architettura radicale e le discoteche viste come luoghi di sperimentazione e coinvolgimento, la Riviera Romagnola come distretto produttivo del divertimento e il Link Project di Bologna come primo cento di produzione artistica indipendente d’Italia. La ricerca affrontata da Notte Italiana è approdata anche all’ICA di Londra e menzionata anche nella mostra “Night Fever” ospitata al Vitra Museum.
Sempre con Zero e OMA partecipa alla prima edizione della Milano Arch Week raccontando com’è cambiata la nightlife di Milano. Si definisce “antropologo e urbanista del divertimento” e pensa che forse tutta la vita non è altro che una gigantesca discoteca.

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